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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

L’Iliade al tempo dei social

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L’origine e l’epilogo di tutte le storie, L’Iliade di Omero, ritorna a esercitare il suo fascino nel più raccolto dei teatri che costituiscono il circolo magico del teatro Piccolo a Milano: il Teatro Studio Melato . Questo, fra tutti gli spazi messi a disposizione del più antico teatro stabile d’Italia, è il mio preferito. Con la sua forma cilindrica, che richiama alla mente i teatri elisabettiani, permette agli spettatori di circondare il palcoscenico, diventando parte integrante dell’azione. Se a questo si unisce una pièce come quella scritta da Giovanna Scardoni per Iliade, mito e guerra , capace di sintetizzare in poco più di un’ora e mezza l’opera omerica senza dissiparne l’eredità narrativa, la sensazione di essere parte di qualcosa di vero e importante è assicurata. In questo piccolo gioiellino, diretto da Stefano Scherini e interpretato da un battagliero, ammiccante e spregiudicato Nicola Ciaffoni (nelle parti di divinità e semi-umani eroi), si va però ben oltre la sempli

Le danze di guerra (alla banalità) di Sherman Alexie

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Il lettore è una persona intelligente. Potrebbe essere il sottotitolo di Danze di guerra (edito da NNE edizioni e tradotto da Laura Gazzarini), raccolta di poesie, riflessioni e racconti, con la quale Sherman Joseph Alexie ci fa entrare nel suo mondo interiore di poeta, alla ricerca di quella “ ipofisi dell’anima ” che regola e sregola le nostre emozioni più profonde. Nel farlo Alexie parte da un presupposto nient’affatto scontato in letteratura: le persone che leggeranno i suoi scritti e lo accompagneranno in questo viaggio sono intelligenti, desiderose di scoprire e scoprirsi, capaci di mettersi in discussione, con una buona dose di autoironia. L’autore confida nello spirito arguto del lettore, disseminando i suoi racconti e le sue poesie di innumerevoli parole matrioske che nascondono, per chi vorrà cercarle, punti di osservazione del nostro mondo e relative bisacce di domande.  In Danze di guerra , Alexie, offre al lettore, come in tante sue opere (una menzione sp

Sindrome da Tempo di Libri

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Osservare sempre. Oh, sì, è la prima regola di un narratore e mai quello che ci vene proposto di guardare, perché è ai bordi della nostra vita che si annidano le storie più interessanti.  Così, mentre il fiume di persone che era appena riemerso con me ieri dall’uscita della metro Lotto si dirigeva a uno degli ingressi di firemilanocity, dove si stava svolgendo la seconda edizione della fiera internazionale dell’editoria Tempo di libri , io mi fermavo sotto la pioggia. Siamo in quel pezzo di Milano che racchiude la torre Unicredit di piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale di Boeri, le torri Isozaki e Hadid del Citylife , e la nuova sede della Fondazione Feltrinelli progettata Herzog & de Meuron a Porta Volta. Grattacieli e palazzi di cristallo che hanno trasformato (e in parte creato) lo skyline della città, donandole un aspetto di un bozzetto di Miyazaki, soprattutto quando una mistura di nebbia, pioggia e smog li avvolge alla base, sospendendoli a metà strada tra cielo e

Freud, l’interpretazione dei sogni e la complessità necessaria di Stefano Massini

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Con il ricordo ancora vivido del romanzo diventato poi pièce Lehman Trilogy , messo in scena al Teatro Piccolo all’inizio del 2017 per i 70 dello storico palcoscenico milanese, ci ritroviamo nello stesso luogo a distanza di un anno per confrontarci con una nuova visione di Stefano Massini: Freud o l’interpretazione dei sogni . Anche in questo caso romanzo ( L’interpretatore dei sogni – edito da Mondadori) subito trasposto in testo teatrale per la regia e adattamento di Federico Tiezzi . Il titolo rimanda al libro che ha segnato la nascita della psicoanalisi ( L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud) pubblicato a Vienna il 4 novembre 1899 ma datato 1900 per volere dello stesso Freud che percepisce l’impatto che il suo lavoro avrà sul ‘nuovo’ secolo, portando lo studio della psiche e dei segreti che in essa si celano al centro della scena letteraria, artistica, teatrale e culturale occidentale. Ogni essere umano ha in sé una moltitudine di segreti e di contraddizioni, ma