Le migliori librerie di Roma – parte prima

Classifiche sulle migliori librerie d’Italia e di Roma ne sono state stilate tante. La fine d’anno è momento propizio per piluccare vecchi articoli, dargli una bella spolverata e ripubblicarli.
Visto che l’anno ormai è iniziato, proviamo a fare qualcosa di diverso. Proviamo a costruire un percorso che ci faccia conoscere sì le librerie, ma anche i librai, perché ogni lettore ha il suo libraio d’elezione, quello che impara a conoscerlo e ha il coraggio di metterne alla prova il gusto con titoli che mai il lettore avrebbe pensato di valutare, tanto meno di leggere. Librai con cui discutere per mezz’ora su un personaggio per decidere del suo valore, per poi lasciare in sospeso il giudizio e ritentare con un'altra opera dello stesso autore. A Roma di librerie, dotate di librai di tal guisa, ne abbiamo ancora e allora proviamo a conoscerle meglio. 
Per la nostra prima incursione ho scelto Libri Necessari, piccola e appartata (quasi nascosta) libreria del centro storico, nel cuore del Rione Monti, in quella via degli Zingari che prese il nome dall’insediamento e dalla successiva integrazione delle carovane di zingari che arrivavano numerose a Roma nel Seicento. 
A presidiare questi 30 mq in cui sono stipati, come in un tetris letterario, ben 5.500 volumi fra nuovi e soprattutto vecchi e antichi testi (volumi usati e di difficile reperibilità sono la specialità della casa fin dalla sua fondazione) c’è Michelle Müller. Lettrice da sempre e libraia da più di un decennio, basta parlare pochi minuti con Michelle per sentire la passione e l’amore per l’oggetto libro che sedimenta dietro ai suoi grandi occhi, pronti a percepire e fare proprio il minimo accenno di interesse per un autore o un volume. 
Michelle ci racconta che la libreria è nata 13 anni fa per garantire al lettore impotente (ossia incapace di scrivere da solo le storie che vorrebbe leggere) un approdo sicuro per soddisfare la dipendenza da narrazione. 
Il nome della libreria, Libri Necessari, nasce dall’opera dell’editore Gianni Borgo, venuto a mancare proprio nel periodo in cui Michelle aprì la sua libreria. Borgo aveva deciso di pubblicare con la sua casa editrice (la Instar di Torino) solo sette libri l’anno, solo i libri in cui credeva e che riteneva davvero necessari per i suoi lettori. «La mia libreria - ci dice Michelle - nasce con la stessa idea: offrire a chi la frequenta i libri che ritengo necessari, anche se non sono più pubblicati o sono apparsi nel panorama letterario per un tempo molto breve. Per questo non c’è una specializzazione di genere, ma tante rarità, prime edizioni e fuori catalogo.»  
Michelle i “suoi” lettori li conosce personalmente, con lei vanno a bere una birra e da lei vanno per chiacchierare di libri, letteratura e testi introvabili che poi Michelle ritrova. Lettori per cui a volte Michelle chiude la sua piccola libreria, in modo da poter parlare con loro in tutta tranquillità, protetti dai volumi che sembrano strattonarsi gli uni con gli altri sugli esili ripiani bianchi, pur di ascoltare quello di cui gli esseri umani davanti a loro stanno parlando.  
Anch’io avrei voluto essere uno di quei volumi, quando Michelle ha chiuso la libreria dietro di me per chiacchierare con un lettore che proprio non poteva aspettare per ritrovare il suo libro sperduto. 

A domenica prossima per continuare il nostro viaggio fra le librerie e i librai di Roma.





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