Henri Cartier-Bresson: Immagini e Parole


Se non siete ancora del tutto assuefatti alla necessaria perfezione a cui il mondo delle immagini ci ha costretto,  se riuscite a fare una foto anche in bassa definizione, pur di non perdere l’emozione che c’è dietro, se per voi il colore non si valuta solo in megapixel e la luce non si misura solo attraverso il mirino di una reflex digitale, ma anche con gli occhi (vostri e di chi vi sta guardando), allora continuate a leggere questo post.




Bene, per coloro che hanno deciso di proseguire questo viaggio, ecco apparire le sublimi sfumature che solo il bianco e nero a due dimensioni può offrire. Ecco l’opportunità per mettere in moto la vostra immaginazione. In questi giorni e fino al 6 maggio, potrete infatti iniziare a girovagare per Palazzo Incontro a Roma e osservare, leggere e trasformare le 44 fotografie (rigorosamente in bianco e nero) di Henri Cartier-Bresson in ciò che più vi aggrada. Vi avverto però che non sarete i primi, né tantomeno gli unici a provare questo piacere, perché scrittori, critici, fotografi e amici del grande “maestro della luce” si sono già cimentati in questo eccitante esercizio di immaginazione. Vicino alle sue fotografie troverete infatti parole e testi di Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Jarmusch, Kundera, Miller, Steinberg e Varda in cui si è condensato il loro tentativo di interpretare l’idea che si nascondeva dietro allo scatto di Cartier-Bresson. Confrontatevi allora con questi immaginifici predecessori, ma mi raccomando non fatevi influenzare, almeno non subito. Lasciate che l’arte dell’attesa del momento perfetto, che spesso si nasconde dietro i volti e i sogni catturati da Cartier-Bresson, inizi a dialogare con voi. Sarà lei a scegliere quale immagine sarà il vostro asintoto emozionale.
Buona libertà. E fatemi sapere quale fotografia avete preferito.

La mia immaginazione si è attardata su quella che vi propongo in cima al testo, dove i riflessi di ciò che siamo e di ciò che abbiamo intorno sono più reali e presenti di quello che normalmente siamo portati a chiamare realtà.

Per chi volesse approfondire la storia e le opere di Henri Cartier-Bresson e della “street photography”, segnalo i siti: 

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Commenti

  1. Andata a vedere su tuo consiglio.
    Non bastano due ore se si ci vuole soffermare anche sulla metà degli scatti con occhio curioso.
    La mia preferita è la foto della donna che sembra sollevare le nuvole.
    Mi ha fatto rimanere incantata a fissarla e ad invidiarla e al contempo a rabbrividire, quando mi sono resa conto che quella nuvola la stava risucchiando.
    Laura

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