La violenta frenata dell’editoria, Amazon e la speranza eBook.


La selezione della specie. È così che Maurizio Costa (Presidente e AD di Arnoldo Mondadori editore dal 2003) definisce uno degli effetti più importanti della rivoluzione digitale in un’intervista apparsa pochi giorni fa su Il Corriere della Sera. La specie ad essere selezionata non sarà quella degli scrittori (a cui dovrebbe essere invece offerta la possibilità di oltrepassare le strette maglie della distribuzione tradizionale, grazie agli incorporei eBook), né tantomeno quella dei lettori, che non potranno che crescere (liberandosi del peso della carta e diventando sempre più centrali e attivi nell’interazione con le case editrici e gli scrittori), ma, udite udite, quella degli editori.


Secondo il capo della Mondadori, chiunque lavora nel campo dell’editoria dovrà necessariamente “ripensarsi profondamente” per tentare di resistere in un mercato in contrazione (si parla addirittura di “violenta frenata” a partire dall’orrido ottobre 2011). La crisi globale che ha visto vacillare le banche e scompaginare i governi, sembra essere giunta nel già non fiorente mondo dell’editoria italiana, costringendo gli editori a ristrutturazioni e a tagli, ma anche (e questa potrebbe essere una buona notizia) ad accelerazioni sul comparto eBook, visto come una delle possibili leve per la ripresa. Certo, a smuovere il mercato ci hanno pensato anche colossi come Google e Amazon.  Quest’ultima ha appena lanciato anche in Italia il suo Kindle Store, con 16.000 eBook in italiano (che si aggiungono ai circa 900.000 in altri idiomi), mettendo sul mercato anche il nuovo lettore portatile di eBook Kindle (a 99 euro), vera leccornia digitale a basso costo in un momento di austerity come quello che viviamo. L’obiettivo di Amazon è quello di diventare il player dominante in un mercato ancora vergine come quello dell’eBook italiano, ma certo Google ed Apple non rimarranno a guardare. E i nostri editori? Per loro, secondo Maurizio Costa, è sempre più necessario ed improcrastinabile un salto culturale, sfuggendo ad approcci autoreferenziali e puntando invece ad immergersi nella realtà circostante. Cercare di capire cosa sta avvenendo, magari un attimo prima che avvenga o che arrivi l’Amazon di turno a decidere come interpretarla. La sfida è stata lanciata.
A proposito di sfide e di maglie troppo strette della distribuzione italiana, c’è chi prova anche strade cartacee in un’ottica digitale di contatto più diretto fra lettore e editore, passando solo per il libraio. Si tratta del nuovo marchio della minimum fax (SUR), che pubblicherà autori sudamericani veicolandoli direttamente tramite le librerie, saltando quindi la distribuzione tradizionale. Il progetto rivolto alle librerie indipendenti, punta a recuperare un rapporto diretto con i librai, da cui minum fax si recherà per raccontare il suo libro.
Il fermento è grande e questo è sempre un buon segno.    

Commenti

  1. Non credo che l'e-book possa migliorare la fruibilità delle scritture, non si legge per scelta non è una questione di mezzo o strumento con il quale si veicola la parola. Anzi, forse il virtuale metterà ancor più distanza tra impegno e tempo speso per la lettura. Il vantaggio del cartaceo è che tu lo corteggi, lo tocchi, lo respiri, prima ancora di acquistarlo. Togli questo piacere e ucciderai quel pò di magia rimasta.
    Iago

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